Teologo e scienziato francese. Educato dai gesuiti a La Flèche, ebbe come
compagno di studi Cartesio, al quale rimase legato per tutta la vita. Nel 1611
entrò nell'Ordine dei Minimi e dal 1614 al 1619 insegnò filosofia
nel convento di Nevers. Trasferitosi a Parigi, fu animatore di un cenacolo
intellettuale che chiamò
Academia parisiensis: già dal 1620
gestì una sistematica corrispondenza scientifica che mantenne in contatto
fra loro i maggiori intelletti del tempo (Torricelli, Cartesio, Gassendi,
Desargues, Pascal, Hobbes e numerosi altri) e consentì una continua
circolazione delle nuove scoperte e delle idee. La sua attività
letteraria mostra due momenti distinti: il primo di polemica filosofica, in
difesa della scolastica e dell'ortodossia cattolica contro gli avversari
dell'Aristotelismo, fra cui anche Bruno, Galilei, Charron (
Quaestiones
celeberrimae in Genesim, 1623,
L'impiété des
déistes, 1624;
La vérité des sciences contre les
sceptiques ou Pyrrhoniens, 1625: quest'ultima di particolare valore per il
suo apporto ad un'epistemologia fenomenalistica). La seconda fase della
produzione di
M. è invece di carattere scientifico:
Universae
geometriae mixtaeque mathematicae synopsis (1644),
Cogitata
phisyco-mathematica (1644),
Novarum observationum
phisyco-mathematicorum (1647). A lui si devono inoltre la traduzione,
pubblicazione e diffusione di opere di Descartes, Galilei, Hobbes. Di
particolare interesse, infine, i suoi studi di musicologia: nei trattati
sistematici
Harmonicorum libri XII (1636) e
Traité de
l'harmonie universalle, contenant la théorie et la pratique de la
musique (1636-37) si propose come pioniere dello studio scientifico dei
suoni armonici e delle misurazioni della velocità del suono che
dimostrò essere indipendente dal tono della sonorità.
Stabilì che l'intensità del suono varia, come quella della luce,
in modo inversamente proporzionale al quadrato della distanza che la separa
dalla sorgente (Oizé 1588 - Parigi 1648).